Psoriasi: non è solo questione di pelle

Il reumatologo come supporto al dermatologo nella diagnosi di psoriasi; l’artrite psoriasica e l’importanza della diagnosi precoce; la qualità di vita dei pazienti con psoriasi e le diverse comorbidità, tra cui
quelle articolari. Di questo ed altro si è discusso a Milano nel corso dell’evento dal
titolo ‘Psoriasi non solo una questione di pelle’.
Organizzato dal Corriere Salute con il contributo non condizionante di Novartis, ha
visto la partecipazione del Professor Antonio Costanzo, responsabile Dermatologia
di Humanitas e docente di Humanitas University, e del Professor Carlo Francesco
Selmi, responsabile Reumatologia e Immunologia Clinica di Humanitas e docente
dell’Università degli Studi di Milano.La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle e degli annessi (unghie e follicolo pilifero). Circa il 30% dei pazienti psoriasici può sviluppare nel tempo
un’artrite. Nell’artrite psoriasica l’infiammazione interessa le piccole articolazioni delle
mani e dei piedi o le grandi articolazioni (gomiti, ginocchia e caviglie) ma anche altre
sedi come la colonna causando un mal di schiena che peggiora con il riposo.
La psoriasi compromette la qualità di vita quanti ne sono affetti e nella gestione della
patologia non vanno sottovalutati l’entità del dolore e le limitazioni ai movimenti.
“A tutto questo - informa il Professor Antonio Costanzo, responsabile Dermatologia
di Humanitas e docente di Humanitas University - si deve aggiungere che
l’interessamento cutaneo determina spesso problemi di natura psicologica. È
importante sapere che dalla psoriasi non si guarisce – sottolinea l’esperto – ma che gli
enormi sviluppi della ricerca in questo specifico settore oggi ci consentono di tenere
sotto controllo la quasi totalità delle manifestazioni cliniche della malattia. I pazienti
devono affidarsi alle competenze dei Medici Specialisti, diffidando di chi propone cure
facili e risolutive. Se tenuta sotto controllo, possiamo fare molto perché la patologia
non crei particolari problemi alla vita di relazione di quanti ne sono affetti”.
Gestire la malattia psoriasica è ormai sempre più un tema multidisciplinare, poiché un
solo specialista non è sufficiente per la gestione della patologia. Quando si tratta di
malattie complesse come la psoriasi è necessario fare scelte condivise con il paziente,
soprattutto quando affetto da artrite psoriasica. In questi casi è necessario affrontare
la cura del malato in maniera combinata tra dermatologo e reumatologo, poiché
visitare da due punti di vista diversi consente di prendere decisioni cliniche e
terapeutiche che permettono un eccellente controllo di tutti i sintomi. La medicina
delle malattie infiammatorie croniche è, dunque, sempre meno “un solo uomo al
comando”. Quando parliamo di artrite psoriasica, la diagnosi precoce riveste un ruolo
fondamentale: “Sappiamo che già dopo pochi mesi dall’inizio dei sintomi – afferma il
Professor Carlo Francesco Selmi, responsabile Reumatologia e Immunologia
Clinica di Humanitas e docente dell’Università degli Studi di Milano – questa malattia
ha già causato alcuni danni irreversibili. Ecco perché sono cruciali una diagnosi e un
trattamento precoce. Nel 75% dei casi l’artrite psoriasica segue la psoriasi e
dunque il suo biomarcatore è proprio la psoriasi mentre gli esami di laboratorio sono
quasi sempre normali. La diagnosi di artrite psoriasica tarda, in media, 7 anni,
mentre nel caso della psoriasi arriva dopo circa 4 anni. Nonostante siamo molto
lontani da una gestione adeguata dei pazienti, l’artrite psoriasica oggi è una malattia
verso la quale esistono armi che fino a pochi anni fa potevamo solo sognare. Abbiamo
infatti a disposizione strumenti terapeutici che consentono ai pazienti di condurre una
vita normale”.

 


Pubblicato in:     Speciale su...  
P. IVA 02153190463 - LU - 201368 - Quota di nominali: 10.000,00 Euro Di cui versati: 2.500,00   |   Privacy - Cookie - Links