21 novembre, Giornata dell’Assistente sanitario, una data scelta in onore dell’anniversario della Carta di Ottawa, sottoscritta da tutti gli Stati appartenenti alla Organizzazione mondiale della Sanità nel 1986. Durante quell’evento, infatti per la prima volta, veniva codificato il concetto di promozione della salute, quale “processo che consente alle popolazioni di esercitare un maggior controllo sulla propria salute e quindi di migliorarla”. Ancora a distanza di 35 anni, costituisce un’importante, quanto attuale, punto di riferimento per lo sviluppo delle politiche sanitarie nazionali ed internazionali.
L’Assistente sanitario è un professionista – spiega Maria Cavallo- Presidente del Cda nazionale Assistenti Sanitari di grande importanza nel mondo sanitario, in possesso della laurea abilitante all’esercizio della professione e dell’iscrizione all’albo degli Assistenti sanitari dell’ Ordine TSRM e PSTRP, addetto alla prevenzione, alla promozione ed educazione per la salute, una delle prime figure professionali che si incontra in ambito della prevenzione.
Una Giornata importante per accendere i riflettori su una figura professionale fondamentale nell’area della prevenzione, dato che sono innumerevoli le funzioni che svolge ed è giusto che se ne dia ampio risalto. Dall’inizio della pandemia da COVID-19, infatti, sono stati protagonisti, non solo sul fronte operativo, ma anche nella pianificazione e gestione delle attività vaccinali, in particolare negli Hub e in tutte le attività di sorveglianza e contrasto all’infezione ed alla malattia.
Gli Assistenti sanitari hanno nella loro formazione un importante principio: comunicare la cultura della promozione della salute. Il miglioramento della salute e del benessere delle persone costituiscono l’obiettivo ultimo dello sviluppo economico e sociale. Così come i principi di equità, solidarietà, giustizia sociale, ma anche il riconoscimento delle differenze di sesso e la lotta al razzismo ed alle discriminazioni, fanno parte del profondo spirito della salute per tutti, in quanto determinanti e prerequisiti che stanno alla base di essa.
L’Assistente sanitario ha dei corrispettivi in tutti i paesi europei, negli USA, in Canada, in America Latina, in Australia.
La sfida che si pone per il prossimo futuro è sviluppare e garantire nel nostro Paese, che questi ambiti di azione non siano generalizzati e superficialmente trattati anche da professioni estranee a questi temi, in quanto facenti parte di una specifica specializzazione, che la formazione dell’Assistente sanitario garantisce fin dalla laurea triennale.
Se è vero che la salute debba essere difesa da tutti, come investimento di sviluppo della società, bisogna promuovere una cultura etica che rispetti gli ambiti specialistici propri e complementari di tutte le professioni sanitarie.